plasma
Il vino PLASMA, che prende nome dal marchio stesso, nasce dall’interpretazione artistica di un sentimento.
È un’emozione singolare quella dell’enologo, vissuta in solitudine, un momento di vocazione e intuito, la ricerca del nesso tra ciò che la natura offre, freddi dati analitici, analisi sensoriali e interpretazioni di tutti i tipi. Un’ispirazione si materializza e diventa qualcosa di cui potranno godere in molti. La soddisfazione è tanta, ma quel vino appena nato è nudo, senza un’etichetta che lo distingua, senza un nome, in quel momento affascinante l’enologo si sente padre di quel vino.
L’enologo commissiona un'etichetta che lo rappresenti mentre dà forma, quindi plasma e crea un vino.
Come l’artista firma la propria opera, l’enologo lascia il segno del proprio lavoro che si ripete in ogni rappresentazione seppur diversa, il vino come nelle opere di un artista mantiene originalità e integrità di pensiero. Il degustatore sarà libero di interpretarlo senza filtri, un vino autentico, estremo, senza denominazione, dal suggestivo connubio che si esprime attraverso i sensi e il piacere di osservare un’opera artistica.
L’artista interpreta questo sentimento come un legame di sangue tra l’enologo e il vino, la bottiglia che lo conterrà non dovrà avere un nome, ci sarà solo uno spazio bianco come la tela di un dipinto prima che l’ispirazione si realizzi, ogni bottiglia dovrà essere diversa, un pezzo unico, perché quel sentimento è unico per ogni vino creato, poche ombre, macchie violacee che tracciano i segni involontari di impronte e schizzi originati da un lavoro copioso e tacito. Due colate di ceralacca rosso sul collo della bottiglia sigillano il contenuto e garantiscono il lavoro manuale per ogni singolo pezzo.